DANZARE SPONTANEAMENTE CON LA MUSICA INDUCE LO STATO DI FLOW E DÀ BENESSERE

Written by Vanessa Candela

La danza può rivelare i misteri nascosti nella musica, e ha il merito aggiuntivo di essere umana e palpabile. Il ballo è una poesia con gambe e braccia. (Charles Baudelaire)

La musica riesce a farci commuovere e provare un vasto ventaglio di emozioni e sfumature emotive diverse. Riesce inoltre a farci muovere nel senso letterale del termine come accade ad esempio quando ascoltiamo lo swing, un genere nato negli anni ’20, capace ancora oggi di farci ballare rimbalzando sui suoi ritmi e melodie.

Ma come interagiscono le componenti motorie ed emotive durante l’ascolto della musica? Quanto il modo in cui l’ascoltatore si muove influenza le proprie emozioni durante l’ascolto musicale? C’è differenza nell’ascoltare la musica da fermi oppure muovendosi? 

E’ quello che si sono chiesti i neuroscienziati Bernardi, Peretz et al. (2018) in un loro recente studio che indagava come la danza influenzasse le risposte emotive durante l’ascolto della musica.

Per capire questo, è stato chiesto ad un gruppo di quaranta partecipanti di valutare le loro emozioni durante condizioni diverse. Veniva inoltre valutato il loro stato di flusso, un concetto introdotto da  Csikszentmihalyi (1975, 1997) che consiste  in uno stato ottimale per lo svolgimento di una performance caratterizzato dal sentirsi pienamente e piacevolmente immersi in ciò che si sta facendo ed è connesso quindi con il benessere.

Per approfondire il tema dello stato di flusso consiglio questo piacevole intervento di Mihaly Czikszentmihalyi dal titolo: ”Cosa rende la vita degna di essere vissuta?”:

Inoltre chi avesse voglia di andare più a fondo consiglio  un libro che ho trovato molto interessante sempre di Mihaly Czikszentmihalyi sullo stato flusso in relazione al processo creativo. Io ho solo la versione in inglese di questo libro,  ho cercato se ci siano delle versioni tradotte anche in italiano ma non sono riuscita a trovarne. 

Ma tornando invece all’esperimento di cui stavamo parlando, ecco cosa è stato fatto.

Ai partecipanti veniva richiesto di ascoltare dei brani dal groove molto marcato oppure al contrario dei brani senza questa caratteristica mentre dovevano ballare oppure stare fermi.

Come condizione di controllo è stato inoltre richiesto ai partecipanti di imitare i loro stessi movimenti mentre ballavano ma in assenza di musica stavolta. 

Come potevamo aspettarci sul piano emotivo è stato osservato che la musica riusciva a suscitare forti emozioni che potevano spaziare dalla gioia alla meraviglia fino alla nostalgia, indipendentemente dal fatto che i partecipanti si muovessero o meno.

In modo interessante però, è stato osservato che lo stato di flow (flusso) era esperito in modo specifico e in maggior misura durante la danza spontanea sulla musica caratterizzata da un forte groove, e questo sia paragonato all’ascolto da fermi che alla condizione di controllo di semplice imitazione motoria della danza senza musica.

Pertanto, i risultati di questo studio ci indicano ed evidenziano un distinto stato di flusso durante la danza e il movimento sulla musica rispetto al solo ascolto della musica,  un dato che può essere utile in un’ottica di promozione del benessere e per implementare opportuni interventi in determinati contesti clinici.

Bibliografia:

“Dancing to “groovy” music enhances the experience of flow”  Nicolo` F. Bernardi,1,2 Antoine Bellemare-Pepin,1 and Isabelle Peretz (2018) Ann. N.Y. Acad. Sci. ISSN 0077-8923

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