ACROMATOPSIA: UN MONDO IN BIANCO E NERO

Written by Vanessa Candela

Immaginate di vedere il mondo con delle lenti monocromatiche.
Per chi ha l’acromatopsia, cioè quel disturbo caratterizzato da cecità ai colori, il mondo appare in bianco e nero.
Ma cosa succede nell’occhio e nel cervello di un acròmate?
Vediamolo insieme.
L’acromatopsia può essere congenita quindi presente sin dalla nascita. La causa è un raro difetto genetico che rende queste persone incapaci di vedere i colori, molto sensibili alla luce e con una scarsa acuità visiva.
I nostri occhi sono dotati a livello della retina di due tipi di cellule sensibili alla luce: i coni e i bastoncelli.
Nella retina di un acròmate congenito i coni sono malfunzianti costringendo l’occhio ad affidarsi interamente ai bastoncelli che, come noto, non sono sensibili alle lunghezza d’onda della luce, ovvero ai colori.
L’acromatopsia può però anche essere sviluppata a causa di una lesione bilaterale delle aree V4, le aree corticali visive che elaborano i colori.
Uno di questi esempi è ben descritto dal neurologo Oliver Sacks nel suo noto libro “Un antropologo su Marte” in cui racconta il caso di un famoso pittore che perde la capacità di elaborare i colori in seguito ad un incidente in auto.
Potremmo fare in un certo senso esperienza di questo fenomeno, nel caso ci facessimo fare una stimolazione magnetica transcranica inibitoria sulla nostra corteccia V4. E’ quello che hanno fatto i partecipanti a un esperimento di Zeki.

Ecco qui un breve video dove potrete ascoltare l’esperienza del colore da una ragazza acròmate:

Bibliografia:
“An anthopologist on mars”, Oliver Sacks (1995)
“A vision of the brain” ,Oxford,Zeki (1993)
“L’isola dei senza colore” Oliver Sacks (1996)

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