Fare musica e cantare fanno rimanere il cervello più giovane?
Uno studio molto interessante di Mansens et al .(2017) mostra proprio che fare musica e cantare potrebbero aiutare a prevenire l’invecchiamento del cervello e il declino cognitivo che si verifica con l’avanzare dell’età.
Quello che è noto è infatti che non tutte le persone invecchiano allo stesso modo.
Fare musica allora può fare la differenza?
Ecco uno studio molto interessante che cerca di rispondere a questa domanda.
In questa ricerca sono stati utilizzati i dati di 1.101 partecipanti con età superiore ai 64 anni presi dal Longitudinal Aging Study Amsterdam.
Sono state fatte specifiche analisi statistiche per comprendere l’associazione tra fare musica e il funzionamento cognitivo oltre che tra il tempo speso nel fare musica e le funzioni cognitive. I partecipanti allo studio sono stati distinti in base al fatto che non facessero musica, che cantassero,che suonassero uno strumento, oppure che facessero entrambe le attività.
Quello che è di interessante è emerso è che fare musica è associato con una lettura fluente, e migliori capacità di apprendimento , di memoria e di attenzione, oltre che a una maggiore velocità di elaborazione. La velocità di elaborazione inoltre risulta maggiore in chi suona uno strumento rispetto a chi canta e basta.
Gli autori sostengono con questo studio che fare musica almeno una volta ogni due settimane e specialmente suonare uno strumento, sia associato a migliori capacità di attenzione, memoria episodica e funzioni esecutive.
I risultati suggeriscono quindi che fare musica potrebbe rappresentare un potenziale fattore di protezione per il decadimento cognitivo.
Buona musica a tutti!
Bibliografia:
“The association between singing and/or playing a musical instrument and cognitive functions in older adults” Mansens D1, Deeg DJH2, Comijs HC1,Aging Ment Health 2017 May 19:1-8