A chi non è mai capitato di cantare in gruppo e sentire subito l’instaurarsi di un forte legame con persone appena conosciute?
E’ stato proposto che evolutivamente il canto abbia avuto un ruolo fondamentale nella coesione sociale.
Il gruppo di Pearce della Oxford University si è chiesto se questo sia dovuto all’essenza del canto in sè, cioè alle sue proprietà intrinseche oppure se qualsiasi strumento di coinvolgimento sociale abbia simili effetti. E’ stato quindi fatto uno studio dove sono state osservate classi che svolgevano diverse attività di gruppo. In particolare è stato confrontato un gruppo di adulti di canto in rapporto a classi di altro genere (come ad esempio di scrittura creativa) per sette mesi.
I partecipanti hanno dovuto valutare quanto si sentissero vicini al gruppo e i loro sentimenti in tre momenti diversi del percorso educativo( all’inizio, a metà percorso e alla fine).
Quello che è stato osservato è che, mentre a metà percorso entrambi i gruppi si sentivano ugualmente legati, i cantanti provavano una forte vicinanza ai membri del gruppo già all’inizio del percorso.
Questo effetto tipico del cantare insieme è stato chiamato dagli autori The ice-breaker effect a dimostrazione del fatto che il canto rispetto ad altri tipi di attività sociale ha un effetto immediato nel promuovere la coesione sociale tra persone che non si conoscono, andando oltre la necessità di conoscere a fondo i membri del gruppo attraverso prolungate interazioni.
Gli autori argomentano che il canto potrebbe essersi quindi evoluto per favorire legami positivi rapidi tra persone sconosciute.
Fonte:
Pearce E, Launay J, Dunbar RIM. 2015 The ice-breaker effect: singing mediates fast social bonding. R. Soc. open sci. 2: 150221. http://dx.doi.org/10.1098/rsos.150221